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La sua era sulla panchina del Torino è iniziata da alcune settimane, ma soltanto ieri Ivan Juric ha incontrato per la prima volta i media assieme al Presidente Cairo. Il fulcro della prima conferenza stampa granata, riportata integralmente da toronews.net, è stato il desiderio di operare alcune rivoluzioni tattiche, che porteranno a grossi cambiamenti nella formazione titolare del Toro, a iniziare dall'ormai certa assenza tra i pali di Salvatore Sirigu.
Sugli obiettivi:"Quando si fanno due anni come quelli del Torino vuol dire che ci sono dei problemi: strutturali, mentali e di giocatori. Bisogna ripartire da questo, senza illudere nessuno. Si riparte da un 16° e un 17° posto. Si cercherà di migliorare, proponendo un calcio aggressivo e propositivo. Cambieremo i metodi di lavoro. Non so quanti passi in avanti faremo, lo dirà il tempo. Dire un obiettivo ora e subito non ci sta".
Sui singoli: "Mi piace valorizzare le persone con cui lavoro. A Verona abbiamo fatto un decimo posto e un nono posto facendo crescere ragazzi. Magari un giocatore che valeva 5, come valore tecnico, adesso vale 8 perché si è sacrificato, ha lavorato e ha dimostrato il suo valore. Questa etichetta, quella del valorizzatore, me la prendo volentieri”.
Sulla sua scelta: “Avevamo fatto una chiacchierata l’anno prima col Presidente, in cui c’era stata la sensazione di capirsi, di avere idee simili. Poi ho valutato il fatto che ci sono 10-12 giocatori dal 1996 in su che possono fare meglio di quanto fatto finora. Penso che in questo momento partiamo da un punto basso, 17° posto con dei problemi. Ci sono tante cose non positive, e questo è proprio uno stimolo importante: far crescere la società, portare valori, puntare sulle cose in cui crediamo. Sono sicuro che il Presidente sarà molto presente in questa crescita: ho la sensazione che qui possiamo creare qualcosa. L’idea di trovare giocatori interessanti che hanno fatto male e con i quali lavorare per farli migliorare mi stuzzica”.
Su Belotti:“Per me è un top player, il suo modo di fare calcio è bello, pulito. Il Gallo degli ultimi sei mesi però non mi è piaciuto. Ora deve scegliere lui, è il capitano, dovrà capire se è il momento di cambiare, o presentarsi da me dicendo che è il mio capitano. In altri elementi poi, ho percepito una certa saturazione, una certa sofferenza: alcuni giocatori si sono stufati per le ultime sofferenze. Queste sono le cose che bisogna valutare. Dobbiamo prendere una strada ben precisa, non c’è posto per gente che non è contenta. Quello che ho notato da fuori è che negli ultimi mesi non era il solito Gallo. Non so le ragioni. Forse perché una squadra che arriva settima e che poi lotta per due anni per salvarsi va incontro a un cambiamento clamoroso. Bisogna capire questo: se c’è una certa saturazione in qualcuno, bisogna capirlo. Il suo contributo per il Torino negli anni è stato fantastico, ma negli ultimi mesi non ho visto il solito Gallo, quello che spesso risolveva i problemi".
Su chi puntare:“C’è un gruppo di giocatori su cui voglio puntare. La prima cosa che ho detto alla società è che voglio vedere questi giocatori, capire perché hanno fatto male, se è oggettivo o meno che questa squadra valga il 17° posto. Alcuni giocatori so che sono buoni, altri li voglio valutare sia come giocatori che come persone. Questo periodo di ritiro mi servirà a questo. Ma l’idea su chi sono i nuovi leader ce l’ho. I nomi? Sono 10-12 giocatori, posso dire Bremer, Mandragora, Sanabria, Lukic… Buongiorno può crescere ancora tanto. Ci sono tanti giocatori che possono fare bene, ma devono liberarsi da un po’ di negatività. Dobbiamo portare freschezza e valori nuovi”.
Sulla rivoluzione:“Le rivoluzioni sono difficili da fare. Abbiamo tanti buoni giocatori, penso a Vojvoda, Singo, Aina. Poi c’è bisogno di mettere 4-5 giocatori di spessore. Però di giocatori buoni ce ne sono. La mia sensazione è però che molti di loro hanno giocato sopra le loro possibilità. Qualcosa manca, poi il ds Vagnati dovrà trovare i giocatori giusti per alzare il livello, affinché il livello si possa alzare".
Sui portieri: “Vi posso dire che il titolare è Milinkovic-Savic, Berisha è il secondo".
Su Sirigu interviene il Presidente Cairo: "Sirigu per ora è ancora con noi. Ha fatto con noi quattro anni. È ambizioso, però forse nell'ultimo anno l’ho visto meno felice di essere con noi. Forse aveva delle ambizioni diverse, un desiderio diverso. Allora può essere giusto accontentarlo e dargli la possibilità di fare quello che ritiene meglio per lui. Ha una grande esperienza, ha 34 anni, i portieri vanno avanti a lungo. Io con lui ho un rapporto splendido, lo stimo tanto sotto tutti i punti di vista, ma le motivazioni sono importanti. Attenzione: Sirigu non è che non fosse attaccato alla maglia. Lo era, ma forse c’era il pensiero che per lui potesse esser giusto fare una cosa diversa. E questo magari può essere nocivo anche per uno bravo come lui. Credo che bisogna dare a tutti le possibilità di fare quello che si vuole. Da parte mia c’è comunque grande affetto”.
Sugli investimenti: “Io non esigo nulla, non ragiono così. Abbiamo le idee chiare. Se ci manca un pezzo, non muore nessuno. La perfezione non esiste. A Verona ci siamo adattati alle situazioni. Abbiamo messo dei centrocampisti come attaccanti e abbiamo vinto. Lo spirito e la voglia possono sopperire a certe mancanze. Al momento ho detto alla società: bloccate tutti, non voglio vendere nessuno, voglio valutare anche chi non ha fatto bene. Ora voglio parlare con tutti e avere sensazioni chiare, poi prenderemo le decisioni. La cosa peggiore è prendere giocatori e accorgersi che non vanno bene. Quando si prende qualcuno, bisogna essere sicuri al 100% che sia quello giusto. Ho visto i soldi che ha speso il Torino l’anno scorso tra Sanabria, Mandragora, Linetty, Rodriguez. Se spendono così anche con me faccio una festa! Non sono abituato a questo lusso. Per adesso mi fido della società, poi vediamo”.
Sui rinforzi:“Se abbiamo chiesto giocatori del Verona? Al momento no. All’Hellas ho conosciuto ragazzi speciali, ma non ho fatto richieste in questo senso alla società. Poi nel mercato può succedere di tutto, ma al momento non ci sono state queste richieste".
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