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"Dopo aver superato in rimonta il terzo turno preliminare di Coppa Italia, la Fiorentina fresca dell'arrivo di Franck Ribery si prepara ad aprire le danze anche in Serie A. Ad attenderla c'è il big match casalingo contro il Napoli, che Vincenzo Montella spera di superare a pieni voti mediante le sue strategie tattiche.
"Sulla campagna acquisti: "La società sta lavorando benissimo. Sono arrivati giocatori certi come Pulgar e Badelj, anche se avrebbero bisogno di esterni diversi, più difensivi. Il calendario non ci aiuta anche se non è un alibi. E' un dato di fatto. La squadra migliorerà ancora, ci sono delle cose da completare e il direttore lo sa. Siamo qua a lavorare senza paura e con una forte identità con la voglia di avere una squadra riconoscibile nel suo modo di giocare".
Sul Napoli: "E' la squadra che ha cambiato meno mentre noi siamo quelli che hanno cambiato di più. E' una squadra che fa una media di 80 tiri a partita. E' una squadra che sa dove vuole arrivare già da tanti anni. Incontriamo la seconda squadra più forte del campionato. Serviranno tutte le energie e la concentrazione per affrontare un grande avversario. Dobbiamo abbracciarci forte come squadra e farci sostenere dai tifosi. E' una partita difficile perché se penso alle statistiche dei gol del Napoli mi viene un po' di mal di testa".
Su Ribéry: "Sicuramente è indietro, ma mi ha convinto alla prima parola. Ha voglia di essere competitivo e dare una mano ai giocatori giovani che abbiamo. Io lo porterò dietro in panchina e spero che ci sia la possibilità di farlo giocare".
Sulla griglia del campionato: "Formazioni alla mano le grandi sono ancora più forti e le medie si sono rinforzate con criterio, sarà un campionato livellato verso l'alto. Il Napoli ha aggiunto Manolas e Lozano e si giocherà lo Scudetto, l'Inter è altamente competitiva".
Su chi giocherà in attacco domani: "Vlahovic e Boateng sono diversi. Dusan ha la mia stima e le caratteristiche giuste per il mio gioco, ma le domande da porsi sono diverse. Come reagirebbe davanti a un gol sbagliato. Ma è un centravanti vero e a me piace avere un attaccante che fa gol. Sottil deve debuttare in Serie A, Simeone ti garantisce doppia cifra mentre Boateng no. Ribery è straordinario, uno dei più forti assistman degli ultimi 10 anni, ma non garantisce neanche lui la doppia cifra. Da qualche parte i gol vanno cercati".
Sulle responsabilità da allenatore: "L'allenatore ha delle responsabilità ma dobbiamo fare i conti con la realtà. Ci sono 8 giocatori nuovi e non abbiamo mai fatto un allenamento tutti insieme. Ci vuole pazienza e tempo. Questo la società mi ha detto che ce l'ha. Io non mi sono però già arreso. Sono sicuro che la squadra renderà al massimo per le qualità individuali mentre non posso pretendere il massimo come gioco di squadra".
Sulla necessità di un centravanti: "Ne abbiamo tre in squadra e sono contento di quelli che abbiamo. Io parlo poco, anche privatamente, ma a volte mi vengono messe in bocca tante cose. Per essere competitivi ad alti livelli bisogna trovare i gol da qualche parte".
Sulle ambizioni espresse da Ribery:"Assolutamente non mi preoccupa. Lui vuole essere competitivo in questo senso, lo dice e lavora per questo. Non si risparmia. Ciò che trasmetterà al gruppo. Io mi devo soffermare sulla gara di domani: sognare va bene ma bisogna anche essere realisti in questo momento".
Su Lirola: "Sta meglio, lo valuteremo".
Sulla situazione di Biraghi: "Fino a prova contraria Biraghi fa parte della squadra, ci sono delle valutazioni tecniche e psicologiche da fare per il suo impiego".
Sulla condizione della squadra: "Le motivazioni di domani azzereranno anche i gap fisici. Mi è piaciuta la tournée americana perché abbiamo potuto testate anche nuovi ragazzi in contesti importanti. Poi ovvio che i tre punti portino nuove tensioni".
Sulla presenza di Commisso domani: "Mister Commisso ha dimostrato di avere grandissima passione, fosse per lui starebbe qui fisso perché gli piace stare con la squadra. È sicuramente positivo averlo qui".
Sui 25.000 abbonamenti: "L'amore e la passione del fiorentino per la Viola non mi sorprende. Tanto è merito dell'arrivo di Commisso e del suo entusiasmo".
Su Chiesa come prima punta: "Ci avevo pensato intimamente, ma bisogna lavorarci. Federico può giocare dappertutto, ma sulla fascia si esprime meglio e ha facilità di corsa. A volte le intuizioni vengono anche per caso, come Mertens che era un esterno formidabile e poi si è trasformato in grande centravanti. O come Totti, che è diventato centravanti perché eravamo tutti infortunati".
Sulla squadra: "Se questa squadra deve essere al livello di Firenze dovremmo vincere lo Scudetto... Avere entusiasmo è sicuramente positivo, ma non deve sfociare nell'euforia. Sta a me e alla squadra tenere tutti con i piedi per terra. Dobbiamo avere bellezza e identità precisa, rendendo contenti i nostri tifosi di venire a vedere la Fiorentina".
Sul mercato: "Le valutazioni vanno fatte alla fine, anche perché cose impensabili possono succedere alla fine e non è mai bello per un allenatore a livello organizzativo. La società sa di cosa ho bisogno".
Su Badelj e Pulgar insieme: "Nel 4-3-3 uno dei due è un po' adattato, nel 4-2-3-1 non abbiamo esterni che ci garantiscano la doppia fase. I nostri esterni sono più offensivi che difensivi".
Sul problema del gol: "Abbiamo sbagliato tantissimi gol l'anno scorso e dobbiamo migliorare. Chiesa ha le qualità per andare in doppia cifra e spero che si migliori di più per raggiungere il livello richiesto al top nel mondo".
Su chi può segnare più gol in rosa: "Vlahovic e Sottil. Ci dobbiamo augurare che loro, che non hanno mai giocato in A, possano portarci questi gol. Anche Chiesa, spero che vada in doppia cifra".
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