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L'analisi di Juric dopo la gara di Firenze è stata chiara: "Ci vuole un’altra fisicità per il calcio che vogliamo fare, se perdi tanti contrasti diventa difficile". Ecco perchè Ivan Juric, durante questi giorni di sosta, sta provando a mettere insieme Mandragora e Pobega in mezzo al campo. L'ex Udinese garantisce tanto dinamismo e resistenza, mentre Pobega è più arrembante e bravo negli inserimenti (6 gol in 20 presenze lo scorso anno, 17 delle quali da titolare). L'ex Spezia deve migliorare nella gestione della palla e nella distribuzione del gioco, come da sua ammissione: "Nasco come mezzala di inserimento, rottura e ripartenza. Poi a seconda delle partite o delle situazioni mi posso adattare, cercando di lavorare su altri aspetti, magari anche dal punto di vista della gestione dei momenti e del palleggio".
La squadra di Juric ha tantissime alternative in mezzo al campo: dai "vecchi" Rincon e Baselli ai nuovi Praet e Pobega passando per Linetty, Lukic e Mandragora. Alcuni di questi possono giocare anche come trequartisti nei due dietro Belotti. In quella posizione però c'è anche la concorrenza di Brekalo, Pjaca, Verdi e Sanabria.
Dalle ultime indicazioni, riportate da "La Gazzetta dello Sport" nel suo 3-4-2-1 Juric sembrerebbe voler sfruttare la prestanza atletica di Pobega e la qualità (oltre alla resistenza) di Mandragora tanto da affidare a loro due le chiavi del centrocampo granata. La situazione è comunque in evoluzione vista la tanta concorrenza che c'è nel reparto e le varie possibilità nelle mani di Juric.
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